Rachele Fang.
Ah, i Cannes Lions, dove creatività, innovazione e un pizzico di glamour si incontrano, creando un turbine di entusiasmo nel mondo della pubblicità.
Il nostro recente viaggio all’iconico festival è stato un ottovolante di networking, apprendimento e, naturalmente, un po’ di divertimento nel sole. Mentre ci immergevamo nell’atmosfera e ci confrontavamo con i giganti del settore, una cosa è diventata fin troppo chiara: il panorama di Cannes si sta evolvendo. Sono finiti i giorni in cui si celebrava solo la creatività; ora, si tratta solo dell’ascesa della tecnologia pubblicitaria, del commercio, dei creatori di contenuti e delle conversazioni sull’intelligenza artificiale. E lasciatecelo dire, è un viaggio selvaggio.
Una citazione di Joshua Lowcock, Presidente dei Media presso Quad, riflette in modo simile questo concetto. Ha detto che la natura della conferenza è cambiata e le persone con influenza e potere nel settore stanno cambiando.
Ecco le mie riflessioni sul Cannes Lions 2024.
Quando la Gen Z incontra la Gen X e decide che forse non sono poi così diverse
La sessione “Trends of the New Consumer” di AdWeek è stata un’esperienza illuminante, non solo per i martini gratuiti. Abbiamo assistito a un acceso dibattito che sostanzialmente si è concluso: ehi, forse la Gen Z e le generazioni precedenti sono fatte della stessa stoffa, solo cucite con fili diversi. Julia Goldin, Chief Product & Marketing Officer presso LEGO, Andrea Mallard, Global Chief Marketing & Communications Officer presso Pinterest e Jerri DeVard, CEO presso Black Executive CMO Alliance, il trio di maestri del marketing, ci hanno guidato attraverso questa epifania, sostenendo che non si tratta tanto delle etichette generazionali che indossiamo, quanto delle fasi della vita che stiamo attraversando, fortemente influenzate dagli strumenti e dai gadget digitali a nostra disposizione.
Che si tratti della tua nonna che cerca di capire come ordinare la spesa online o del tuo cugino adolescente che scorre il negozio su TikTok, la tecnologia livella il campo di gioco e forse stiamo tutti ballando al ritmo di un tamburo simile, anche se in scarpe diverse.
Navigando negli alti mari del commercio Media
Issate le vele perché quest’anno tutti gli occhi erano puntati sull’orizzonte di Commerce Media. A bordo dello yacht Commercetopia di Criteo, che avrebbe potuto benissimo essere la Perla Nera per tutto il fascino e il fascino che emanava, abbiamo ricevuto spunti da Luc Bondar (COO e Presidente di United Airlines Mileage Plus) sulla loro rivoluzionaria revisione della rete pubblicitaria di United Airlines, trasformando i loro schermi di bordo in un’utopia di Commerce Media.
Amazon, mostrando i muscoli sulla Croisette, ci ha mostrato tutta la scala monumentale di ciò che i media pubblicitari e commerciali possono raggiungere. La loro A’ Maison non era solo una vetrina; era una dichiarazione, una dichiarazione delle maree mutevoli nel nostro settore.
Poi c’erano aziende come The Trade Desk, Teads, Klaviyo e un tesoro di altre aziende, ognuna con la propria bussola unica per navigare in queste acque inesplorate con strategie incentrate sul cliente, soluzioni pubblicitarie innovative e pubblicità personalizzate e di impatto in un mondo digitale.
Vendicatori della pubblicità riuniti
VideoWeek ha ospitato un dibattito di prim’ordine sul potenziale sconfinato del commercio di contenuti, dipingendo un futuro in cui ogni contenuto e ogni annuncio pubblicitario potrebbero trasformarsi in una corsia di acquisto.
Il panel, che ha visto la partecipazione di una serie di luminari del settore tra cui Soumya Sriraman (responsabile di tecnologia, media e commercio presso Qurate Retail Group ed ex-Amazon e BBC), Chris Ziemer (responsabile globale degli specialisti del settore, monetizzazione, media, intrattenimento, giochi e sport presso Amazon Web Services), Paul Blackburn (direttore di dati commerciali, video e prodotti presso News Corp Australia) e il nostro Nick Morgan, ha dato l’impressione che stessimo assemblando un nuovo mondo abilitato all’e-commerce degli Avengers della pubblicità.
Le discussioni sono passate rapidamente dal potere trasformativo della creazione di vetrine digitali ovunque sul web alle entusiasmanti possibilità che l’intelligenza artificiale porta sul tavolo. Non erano solo chiacchiere; era una combinazione della competenza di oltre un secolo di News Corp in materia di contenuti, della tecnologia moderna di Amazon e della consapevolezza che il video continuerà a trasformare non solo la socializzazione sulle piattaforme digitali, ma anche il modo in cui facciamo shopping e acquistiamo prodotti. È un chiaro invito al settore a prepararsi per una rivoluzione in cui il contenuto non si limita a coinvolgere, ma consente ai consumatori di fare acquisti nel momento dell’ispirazione. Il commercio di contenuti è un passo più vicino a rendere realtà lo shopping direttamente dalla TV.
Nessun podio è stato danneggiato durante la realizzazione di questa discussione, ma pensiamo che qualche mente sia stata fatta saltare.
E che dire dei Cannes Lions 2025?
Dopo un anno in cui i titani della tecnologia pubblicitaria si sono confrontati con Jedi creativi, ci chiediamo: “Cosa succederà dopo?”. Se quest’anno è stato un razzo, l’anno prossimo sarà una missione lunare.
I media commerciali, beniamini di Cannes 2024, dovrebbero pavoneggiarsi ancora di più, facendosi strada in ogni conversazione. Stiamo immaginando una manna in cui CTV, Retail Media e Commerce Media non saranno solo parole d’ordine, ma la reginetta del ballo.
Cannes Lions 2025 è destinato a essere un turbine di innovazione, dove l’unica cosa che possiamo aspettarci con certezza è di essere piacevolmente sorpresi. Dopotutto, chi non ama una bella sorpresa?
Rachel Fang, Direttore marketing globale, Vudoo