I produttori di prodotti di bellezza sono stati trovati coinvolti nel “greenwashing” pubblicizzando prodotti “naturali” e “organici”.
ISLAMABAD: Sabato la Commissione per la concorrenza del Pakistan (CCP) ha emesso avvisi di avvertimento a 12 produttori di prodotti di bellezza per “greenwashing” etichettando falsamente i loro prodotti come “organici o privi di sostanze chimiche”.
In una dichiarazione rilasciata dalla commissione si afferma di aver preso conoscenza del marketing ingannevole da parte dei produttori di prodotti di bellezza e di aver emesso avvisi per le loro affermazioni false e fuorvianti.
L’indagine preliminare della commissione ha rivelato che le aziende prima facie si sono impegnate nel “greenwashing”, pubblicizzando i loro prodotti come “naturali, organici, sostenibili, puri e privi di sostanze chimiche” senza avere alcuna prova scientifica a sostegno delle loro affermazioni.
“Tali affermazioni di marketing infondate non solo fuorviano i consumatori, ma pongono anche potenziali rischi per la salute degli utenti incauti. Gli avvisi emessi dal PCC possono costituire un precedente significativo per pratiche di marketing responsabili che danno priorità all’integrità ambientale e alla fiducia dei consumatori”, si legge nella dichiarazione.
Ha inoltre affermato che le imprese di questo settore omettono strategicamente le informazioni materiali sugli ingredienti chimici o sintetici nei loro prodotti dalle etichette e dalle comunicazioni di marketing o utilizzano terminologia, immagini o pratiche di etichettatura fuorvianti per nascondere la presenza di componenti inorganici o additivi chimici.
Pertanto, i consumatori sono significativamente attratti dalle loro affermazioni rispettose dell’ambiente come “100% biologico, 100% naturale, 100% puro, 100% di soddisfazione garantita, il marchio di prodotti per la cura della pelle n. 1 del Pakistan, il miglior marchio biologico e naturale del Pakistan, il marchio online n. 1 del Pakistan”. Marchio Biologico” e affermazioni dello stesso tipo.
Secondo il PCC, la legge sulla concorrenza del 2010 vieta le pratiche di marketing ingannevoli ai sensi della sezione 10 della legge.
Secondo questa legge, il PCC ha inoltre il compito di garantire una concorrenza leale nel mercato per la tutela dei consumatori. Si richiede pertanto l’accuratezza, l’integrità, l’affidabilità e la veridicità di tutte le comunicazioni di marketing per aiutare onestamente i consumatori nelle loro decisioni di acquisto.
“Le affermazioni di marketing devono essere corroborate da valide prove scientifiche per impedire la distribuzione di informazioni false o fuorvianti ai consumatori. Le aziende devono competere sulla base della sicurezza, dell’innovazione, del rapporto qualità-prezzo, della qualità e dell’efficacia dei loro prodotti”, si legge nella dichiarazione.
Ha aggiunto che la commissione è pienamente impegnata a far rispettare la legge e qualsiasi azienda ritenuta colpevole di pratiche di marketing ingannevoli dovrà affrontare severe azioni di applicazione, comprese sanzioni.
In collaborazione con consumatori, produttori, rivenditori e parti interessate, il PCC mira a garantire una concorrenza leale per proteggere i diritti dei consumatori nel mercato dei prodotti di bellezza.
Inoltre, il PCC ha esortato i consumatori a rimanere vigili e a segnalare tempestivamente alla commissione qualsiasi caso di pubblicità ingannevole, false dichiarazioni o rischi per la salute affrontati.